-1- Riflessioni su Baratto e Moneta, senza Copia/Incolla

Non sono un economista nè tanto meno vorrei apparirlo. Sono semplicemente un ingegnere che da 40 anni  è amante della Fisica-Matematica e delle sue applicazioni.

Utilizzo il web per ideare nuovi tipi di calcoli e possibilmente mostrarli gratuitamente a studenti di tutte le età, a iniziare dal Teorema di Pitagora, per finire alla programmazione analogica di meccanismi dinamici progettati in SVG grafica vettoriale scalabile, il tutto condito con spirito da autodidatta purtroppo sempre in rotta di collisione con gli atteggiamenti ufficiali del mondo accademico nostrano..

Devo il perseguimento della laurea ad un fisico-matematico d.o.c. , tal Placido Cicala, che, avendo attributi inoppugnabili, mise a tacere i miei relatori che sostenevano che la mia tesi di laurea fosse sbagliata e che in quella sede smisero di sorridere con tenerezza..fotoLaureaPolito.

Quindi qui solo alcune riflessioni spontanee, “rivestite da un pò di deformazione professionale”, senza alcuna pretesa di sostituirmi agli specialisti del ramo, ma in un momento storico di enorme confusione e instabilità, sorge anche sponteneo l’esigenza di concretizzare qualche idea, ma SOLO  PRIMA di un’approfondita ANAMNESI!

Detesto però il “Copia/Incolla” che caratterizza l’approccio culturale di questa civiltà, preferendo perseguire un approccio di tipo “etico”.. il solo che possa condurre al cosiddetto “Governo Etico” attraverso un’ “etica dell’informazione”

E’ interessante allora osservare che quasi sempre gli economisti non possiedono sufficienti nozioni di fisica-matematica per spostare il loro punto di osservazione in un sistema di riferimento più severo.

Al contrario però la storia insegna quanto l’azione dei matematici sia caduca e pericolosa in quanto i matematici cavalcano le leggi della logica, mentre la saggezza è una categoria mentale che trascende ogni logica ma che spesso, (non sempre) conduce a modelli di pensiero più affini a quelli dei governanti e dei grandi finanzieri.

A volte la matematica e la fisica forniscono gratuitamente modelli di pensiero alternativi, con cui è possibile rivedere certi concetti ed alcune certezze.

Questo del resto fece A. Einstein che, col suo “laboratorio mentale” si limitò, proprio a detta sua, a compiere “esperimenti mentali”, dal momento che le uniche sue attrezzature erano carta e matita.

Così nacque la teoria della Relatività Speciale e soltanto dopo molti anni l’umanità, riuscendo ad approntare veri laboratori fisici, operò esperimenti scientifici per poter provare la teoria  di Einstein.

Non mi dilungo perchè questa è storia acclarata.

Vorrei solo ricordare che, prima di Einstein, tutto il  mondo accademico accreditato tentava erroneamente di risolvere alcuni problemi fisici, immaginando la presenza dell’etere cosmico, o fattori ben più fuorvianti.

Einstein ricondusse le cose, eliminando concetti inutili come appunto l’etere cosmico e indicando nuovi punti di vista, che non aggiungevano nè toglievano nulla alla realtà dell’Universo.

Ritengo allora che quest’atteggiamento, preso a prestito dalla fisica-matematica, non sia da dimenticare e, quanto meno, si debba tentare sempre di applicarlo in ogni scibile del sapere.

Alcune discipline applicative sono suscettive di essere rappresentate da modelli mentali abbastanza semplici, giacchè invocano processi mentali di tipo “lineare” o quasi: in questi casi vige il “principio di sovrapposizione degli effetti“, sia in termini infinitesimi che finiti.

Altre discipline invece non seguono comportamenti lineari, in quanto la loro genesi risiede in strutture fisiche, o in generale antropiche, difficilmente riconducibili ad uno schema che indichi un processo causale (del tipo: causa-effetto), quindi non è possibile applicare il principio di sovrapposizione degli effetti, se non che in termini infinitesimi, laddove tra l’altro ciò diventi utile, ossia solo in presenza di equazioni differenziali!

Per fare un paio di esempi, potrei citare la Metereologia come scienza di previsione di eventi metereologici, e le Scienze Economiche che cercano in fin dei conti (ma non solo questo) di produrre previsioni su particolari parametri economico-finanziari.

Se la metereologia ha fatto passi da giganti, si deve al fatto che oggi si sono sviluppate attrezzature di calcolo incredibilmente potenti (quali i calcolatori paralleli superveloci ecc..), e soprattutto strumenti di lettura dati estremamente efficienti (quali i satelliti geo-stazionari, ecc..)

Con queste attrezzature, è stato possibile via via modificare e correggere i modelli matematici atti a rappresentare il fenomeno dinamicamente.

Il salto di qualità, rispetto al passato, è quello di aver trodotto modelli che usufruiscono di “sistemi retroazionati“.

Tali sistemi, sinteticamente consistono nel rilevare un dato, elaborarlo e fornire un risultato, che però, successivamente possa essere ricorretto e da un successivo dato.

Con questo criterio sono stati progettati, ad esempio, i piloti automatici degli aerei.

In meterologia, salvo eccezioni, gli oggetti da studiare, elaborare e comprendere fortunatamente son per lo più abbastanza chiari: piogge, vento, fulmini, cicloni, ecc..

Naturalmente è poi invece difficilissimo prevederli e seguirne l’evoluzione, sol perchè essi sono fortemente condizionati da un grado di entalpia molto elevato e da un numero indescrivibile di fattori esterni che possono produrli, oltre ai più significativi quali:

rotazione terrestre, inclinazione terrestre, orografia, mareografia, temperratura, grado di inquinamento, ecc..

Nelle Scienze Economiche (in senso lato, incluse quelle finanziarie), la tentazione di affidarsi al principio di analogia è forte, giacchè con questo principio si prendono a prestito modelli matematici che bene rappresentano altri fenomeni. Ricordo uno per tutti il caso dell’analogia tra i fenomeni elettromagnetici e quelli fluidodinamici. Grazie a questa analogia, l’ungherese  l’ing. Theodore von Kármán, riuscì a capire perchè un aereo in volo riuscisse a sostentarsi in aria, giacchè, prima delle sue equazioni, si costruivano (e spesso cadevano) gli aerei, senza capire perchè stessero in aria senza cadere.

Le equazioni della fluidodinamica sono assolutamente identiche a quelle dell’elettromagnetismo: campo magnetico corrisponde a moto vorticoso del fluido, campo elettrico corrisponde alle correnti lineari di fluido, e forza elettromotrice corrisponde alla portanza alare! (famosa regola della mano destra).

Prima dei suoi studi, si costruivano aerei con ali piatte, ritenendo che questi piatti fossero la sola causa del sostentamento. profiloalareSolo grazie al von Kármán si comprese che la portanza alare era un fenomeno del tutto accidentale con le ali piatte, e si iniziarono a costruire ali con profilo alare a forma di goccia allungata, che induceva la formazione di un vortice attorno al profilo, qualora venisse investito da una corrente frontale di aria. E’ proprio quello che succede negli aerei: è solo il vortice che permette il sostentamento dell’aereo!

Da qui sorse la sicurezza che, per analogia, dovesse essersi provata l’esistenza dell’etere cosmico. Ma Einstein dimostrò che esso è irrilevante, col pudore di omettere di dire che esso non esiste!

Altra sorte ebbero invece le applicazioni elettromagnetiche: Maxwell le definì prima ancora che potessero servire a qualcosa, e solo dopo molti anni Marconi invenò la Radio senza conoscere queste equazioni. Solo successivamente si comprese che i fenomeni di trasmissione di onde-radio erano sorretti dalle soluzioni delle equazioni di Maxwell.

Ritornando al discorso delle “Scienze Economiche”, la costruzione di modelli matematici utilizzando il principio di analogia e quello di sovrapposizione degli effetti, lascia il tempo che trova, per una duplice serie di motivi:

-1) gli oggetti di studio non sono oggetti fisici della Natura, ma oggetti antropici, creati e definiti dall’uomo;

-2) Non è possibile seguire passo-passo il nesso di causalità tra la miriade di questi oggetti ed i loro effetti, che oltretutto godono fortemente di attitudine alla retroazione.

Un eventuale modello fisico-matematico funzionante dovrebbe quindi emulare un sistema fisico fortemente non lineare e solo con l’uso di parametri statistici, atti a ridurre l’enorme numero di oggetti di studio.

Ma quali sono questi oggetti di studio?

Direi prima di tutto: l’oggetto “Uomo” con tutta la sua storia e le sue implcazioni.

Limitandosi ad utilizzare solo l’oggetto-uomo, occorrerebbe ricostruire la geodetica spazio-temporale di tutti gli uomini e della loro storia personale, il chè condurrebbe ad un film di durata identica a quella della civiltà umana, perdendo ogni significato previsionale.

A parte questa boutade paradossale, il mondo dell’Economia è stato studiato con un approccio statistico-probabilistico, consistente nell’eleggere oggetti astratti col “vincolo di mandato” nei riguardi dei propri elettori! (= tutti gli oggetti presenti nel modello).

Mi riferisco ad oggetti astratti quali: baratto, moneta, cambio, tasso, PIL, ecc.

Esattamente come in politica, la storia insegna come questi “oggetti astratti” siano stati coniati dall’uomo esclusivamente per acquisire esemplificazioni mentali, atte a definire e riprodurre scientificamente frammenti di processi comportamentali di tipo economico e finanziario e quindi politico.

Basterebbe concentrarsi sul significato del primo di questi oggetti: il “Baratto”, con la cui codifica l’uomo ha inteso razionalizzare e schematizzare i primitivi comportamenti di scambio di materie prime e di forza-lavoro, al fine di garantire una miglior sopravvivenza.

Il passo successivo fu la creazione della “Moneta”, associata alla parità e convertibilità in beni o servizi di acclarato valore speciale universalmente riconosciuto, quali i metalli preziosi, o conchiglie, ecc..

La differenza sostanziale tra “Baratto” e “Moneta” consiste che il primo oggetto è fondamentalmente libero da qualsiasi Autorità riconosciuta precostituita, mentre il secondo presuppone un’Autorità universalmente riconosciuta che lo possa imporre e garantire.

Sulla genesi e la ratio di questi “oggetti” troppo si è scritto, basterebbe riferirsi anche semplicisticamente a quanto riportato dall’enciclopedia Treccani.

La storia tra l’altro illustra bene questi due oggetti e, con riferimento alla Moneta, interessante è vedere come essa nel passato sia stata accolta nelle transazioni commerciali, grazie alle 3 sue caratteristiche fondamentali:

– Parità aurea;

– Convertibilità effettiva; (potere di acquisto)

– Affidabilità dell’autorità che batte la moneta. (cambio e emissioni di titoli del Tesoro)

La Storia insegna infatti che, nei momenti difficili di crisi finanziarie,se un’autorità che batte moneta, (semplicisticamente si direbbe: uno Stato) gode di un grado di sufficiente affidabilità, per (merito o per necessità,!) la tendenza a ridurre la parità e proclamare la convertibilità è stata molto alta.

La storia insegna anche che la gente fu indotta a “saggiare le monete” con il solito piccolo morso!, dal momento che facile fu la tendenza a ridurre o falsificare la quantità di metallo.

L’apoteosi di questa fase è circoscrivibile nell’invenzione della Banco-nota, oggetto privo di parità intrinseca, in cui la convertibilità in oro viene effettuata, solo a richiesta, dalla Banca Centrale che la ha emessa.500lire (Nota: la Repubblica Italiana, come Stato, emise solo le 500 lire di carta; tutte le altre banco-note

furono emesse dalla Banca d’Italia, con  decreto governativo).

In un mondo attuale, sempre più finanziariamente inaffidabile, si è giunti a monete che hanno perduto la parità aurea, ma che godono solo del grado di fiducia che il portatore presta allo Stato emittente: come esempio si potrebbe riportare lo Stato della California, tecnicamente fallito, i cui R.A.N.sono comunque apprezzati.

Tutti questi discorsi sono ormai praticati da specialisti e dilettanti e a volte il “copia/incolla” è di casa.

Onestà mentale però vorrebbe che di veri economisti, almeno il nostro Paese al governo ne ha avuti forse solo uno o due: il prof. L. Einaudi, docente di mio padre al Politecnico di Torino, e qualcun altro di cui mi sfugge il nome.

E ancora: che un conto è essere filosofi o matematici e un altro conto è essere professori di filosofia o di matematica..

Per esimermi da quest’ultimo nobile esercizio del “Copia/Incolla”, a me però molto ostico,  posso solo cercare di evidenziare qualche congettura, non alternativa!, ma quanto meno integrativa che sicuro fa sorridere di tenerezza gli accademici, ma sia la storia che la scienza sono saturi di questi sorrisi, anche in presenza della coscienza di essere tra gli ultimi nella classifica mondiale delle università. cassifica_univQualora però volessi indicare a qualche improbabile mio lettore la veridicità di una congettura, dovrei quanto meno indicarne le basi logiche e storiche, soprattutto quelle storiche, giacchè spesso la storia è stata scritta ancora con un “copia/incolla“, operato con penna e calamaio, prima ancora che con i tasto Ctrl-C e Ctr-V .

Ritengo allora che ogni ragionamento, relativo alla storia recente dei fatti riguardanti avvenimenti e processi di tipo economico e finanziario, debba essere preceduto da un’attenta lettura dei quattro trattati di Versailles , in particolare dell’ultimo.

Ritengo infatti che a tutt’oggi le attuali realtà economico-finanziarie mantengano invisibili ma salde radici su situazioni generate da questi quattro trattati.

Gli specialisti infatti a volte ignorano alcuni fatti storici: ne cito solo tre:

– Storia del dissesto finanziario dello Stato Sabaudo e vendita dei Beni Ecclesiastici, a far data precedente al trattato di Utrecht sino ai tempi di Napoleone I°;

-Politica del Vicerè Borbonico Principe Antonino Lucchesi Palli di Palermo, antenato di mia nonna materna,A_L_P nobile figura illustre, precursore nel diritto e nelle politiche dei LL.PP., due volte Viceré, fondatore della Banca di Sicilia, ideatore dei titoli del debito pubblico nello Stato Borbonico, con cui riuscì per primo a lanciare una reale campagna di costruzioni di opere pubbliche finanziate dai sudditi. A proposito, (direi: “a fagiuolo”) di monete, famoso fu l’intervento del nonno omonimo, Principe Antonino Lucchesi Palli, in occasione della famosa causa da lui intentata contro i falsari della zecca reale, citato nell’Enciclopadia Treccani.

– Infine tutta la sconcertante storia del misconosciuto dottor Hjalmar Schacht, banchiere ebreo insignito da Hitler col titolo di “ariano ad honorem”, inquisito a Norimberga e poi prosciolto senza nessuna ombra.hjalmar-schacht

Oggi con la presenza del Web, chiunque voglia iniziare a istruirsi lo può fare.

non sarò quindi io a caricarmi di questo peso.

La genesi delle ultime due guerre mondiali deriva dalla disfatta di Sedan in cui, al fatidico “Napoléon, cedant Sédan, ceda ses dents”, i Francesi si caricarono di senso di odio e di rivalsa nei confronti dei Tedeschi, inducendo il Presidente della Repubblica Raymond Poincaré ad essere inflessibile al tavolo dei vincitori al 4° congresso di Versailles.

(Raymond era cugino del grande matematico Henry Poincaré, sicuramente non interpellato!)

la mia semplice congettura allora è questa: Ogni moneta, oltre che degli attributi su menzionati, gode di un attributo speciale: la mentalità del popolo che la spende”!

Al di là di tutte le giuste analisi reali o realistiche segnalate in abbondanza da accademici, specialisti, giornalisti, giornalai e comici teatrali, resta ad esempio. il fatto che l’errore principale nei riguardi dell’introduzione dell’euro consiste nell’aver forzosamente preteso che popoli diversi utilizzassero la stessa moneta, dimenticando che la moneta, oltre che essere stampata, prestata, e gestita dalla Banca Centrale, su indicazione dei vari Club finanziari che controllerebbero il mondo, rappresenta stili di vita, rispetto di valori e comportamenti mentali che differiscono da popolo a popolo, quali ad esempio quello tedesco e quello italiano.

Non a caso è possibile umilmente osservare come la vita in Germania costi notevolmente meno che in Italia, in presenza ancora di differenze salariali colossali tra i due paesi.

Questa, più che una congettura, è una constatazione di fatti!

Una mia unica considerazione è che se si è creato il Mercato Comune Europeo, la Moneta Unica, gli Euro-Codici ecc, nulla si è ancora fatto per unire in qualche modo gli usi e i costumi dei popoli europei.

Già al tema di italiano dell’esame di stato di maturità classica, nel 1969 fu lodata dai commissari esaminatori questa mia inguenua frase:

Europa si farà, unificando i programmi delle materie fondamentali delle scuole primarie e secondarie, lasciando libertà per alcune materie supplementari”.

risultato: dopo 45 anni, la nostra scuola è ultima in classifica europea, la nostra università è tra le ultime nelle classifiche mondiali.

Solo il rullo-compressore delle multinazionali delle distribuzione alimentare e culturale è riuscito nell’intento di nutrirci con spazzatura di beni di consumo e di informazione di terza mano. In conclusione, prima di avanzare nuove ipotesi a sostegno di nuovi modelli fisico-mateci atti a descrivere gli attuali comportamenti di natura economico-finanziaria, è bene ricostruire genesi, ratio e jus degli “concetti-primitivi” che qui ho ricondotto al termine di “oggetti astratti”.

Oggi infatti, a buon mercato, è possibile usufruire dei sorprendenti risultati  della programmazione ad Oggetti gestita con i moderni linguaggi di programmazione. Se nella sfera matematica un oggetto rivestiva carattere esclusivamente algebrico, oggi ad un oggetto è possibile associare qualunque attributo di qualunque natura, fissarne le interazioni con gli altri oggetti e far vivere di vita propria sistemi matematici, atti a fare previsioni comportamentali, al di là delle definizioni algebriche. Questi nuovi strumenti consentirebbero di  ricostruire la struttura degli oggetti astratti e di simularne l’esistenza in un dominio di definizione, privo di vincoli e condizioni precostituite. Insomma è il passo successivo dei simulatori, esempio per tutti il gioco automatico degli scacchi, la cui interferenza della mentalità del campione di scacchi di riferimento è sempre immanente nell’algoritmo del simulatore.

 

26. Luglio 2014 by renatocappellani
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