La Pandemia studiata a caso..

Naturalmente e’ un titolo provocatorio, nel senso che e’ possibile simulare il processo di contagio affidando al caso gli incontri tra i contagiati ed i sani che vengono contagiati e che, a loro volta, contagiano a catena altri individui sani

Il modellino proposto, presenta N sferette che rappresentano N individui inizialmente tutti sani, che di continuo viaggiano a caso, rimbalzando nelle pareti del contenitore rettangolare.
Esse non urtano tra di loro, nel senso che ognuna prosegue il suo percorso giornaliero.
A causa del “paziente zero”, portatore sano, se ne inizia a contagiare una, che diventa rossa e non ancora ammalata.
Essa nell’incontro ravvicinato con altre sferette “sane”, le contagia se esse passano a distanza ravvicinata e diventano a loro volta rosse.
Dopo un po’ di tempo, i contagiati si ammalano e si fermano.
Trascorso il tempo necessario per immunizzarsi, diventano gialle, ovvero guariscono e poi diventano celesti, ossia sono guarite ed immunizzate.
Il programmino prevede due diverse situazioni di contagio:
Con senza mascherina, di fatto tradotto il tutto con due tipi di distanza critica tra gli individui

Il relativo link al programma si trova premendo qui.

PROGRAMMA PANDEMIA

 

 

 

 

09. Giugno 2020 by renatocappellani
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PROGRAMMA PER IL CALCOLO DELLE ARMATURE ALLO S.L.U. DI SFORZO NORMALE PER FLESSIONE SEMPLICE RETTA

Alla luce dell’Euro Codice 2 e a seguire del testo unico sulle costruzioni (NTC 2008) e il successivo NT2018, tutte le strutture in c.a. devono progettarsi agli Stati-Limite.

Tra questi, viene qui esaminato quello ultimo di rottura.

Le Norme non impongono alcuna limitazione alla deformazione ultima dell’acciaio, rimandando al progettista l’uso del valore di riferimento del calcolo.

Questo perche’, se il punto di snervamento dell’acciaio e’ da sempre ben individuato, quello di rottura non lo e’.

Viceversa per il cls entrambi i punti sono ben individuati e valgono rispettivamente 2/1000 e 3,5/1000.

Le norme non fissano nemmeno il valore del modulo elastico dell’acciaio.

Il programma, realizzato in javascript, gira su qualsiasi browsers senza alcuna difficolta’, svincolandosi da librerie e da pacchetti applicativi .

Esso e’ progettato per resistenze Rbk <=35

Viene anche considerata la questione della ridistribuzione, per la quale il valore dell’asse neutro adimensionale k=x/h  non deve superare il valore limite di 0,45.

Il programma si trova a questo indirizzo:

Esso prevede, oltre al progetto delle armature, anche la verifica del momento resistente ultimo Mu

23. Giugno 2019 by renatocappellani
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STATO DELL’ARTE SULLE INDAGINI DEL CROLLO DEL PONTE MORANDI DI GENOVA

L’ing. Marcello Savorani, senza alcun personale interesse professionale, si sta prendendo la briga di esaminare il progetto dell’ing. Riccardo Morandi, su esplicito permesso affidatogli dal figlio. Si puo’ seguire il suo impegnativo lavoro sulla pagina facebook del gruppo pubblico: “Salviamo il ponte Morandi”.
Il progetto e’ composto da migliaia di pagine e centinaia di disegni originali.
A distanza di molti mesi, sento il dovere di completare il mio modesto pensiero, concludendo che, se in tanti si sono affannati prematuramente a dare spiegazioni del crollo, in pochi se ne sono astenuti, tra questi brilla il pensiero del prof. Cosenza.

A distanza di molti mesi, sento il dovere di completare il mio modesto pensiero, concludendo che, se in tanti si sono affannati prematuramente a dare spiegazioni del crollo, in pochi se ne sono astenuti, tra questi brilla il pensiero del prof. Cosenza.
Personalmente mi son guardato dal farlo, salvo sottolineare un dettaglio costruttivo apparentemente insignificante, che pero’ poteva fornire buone congetture sul meccanismo del crollo e non sulle sue cause: la scelta della precompressione sugli stralli in c.a di rivestimento dei cavi d’acciaio in trefoli ad alta resistenza, come da me descritto nel mio precedente intervento.
Di norma infatti si osservano stralli formati da soli tiranti d’acciaio disposti a ventaglio, anche se con piu’ moderni acciai tecnologie.
Le osservazioni precedenti il crollo, con cui in tanti osservavano esagerate oscillazioni del ponte, starebbero a spiegare che gli stralli in c.a.p. si fossero decompressi e che quindi l’effetto ammortizzatore si sia estinto, affidando tutto ai soli tiranti in acciaio.
Circa le cause,attenderei gli esiti delle prove chimico-fisiche che sicuramente evidenzierebbero effetti di un fulmine.
Ad onor del vero qualcuno in Spagna https://www.youtube.com/watch?v=uaG61Slt9TE mise in guardia il nostro Governo da effettuare anche questo, reiniviando lo studio delle frequenze e delle intensita’ dei fulmini presente nel sito https://www.lightningmaps.org/
Pur senza esito delle prove, se fosse stato un fulmine l’unica causa del crollo, gia’ dai detriti ce ne sarebbero tracce di oggetti carbonizzati.
Certamente, e con questo miglioro il tiro, tra le tante cause ipotizzate (fenomeni di fatica, corrosione dei tiranti, eccesso di carico, decompressione dei tiranti), certamente variazioni fortissime di campi elettromagnetici potrebbero potuto costituire la classica goccia che fa traboccare il vaso.

02. Aprile 2019 by renatocappellani
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Client-side web scraping with JavaScript

Il problema dello scraping risulta di grande attualita’, dal momento che svariate attivita’ commerciali si basano sul confronto di merci e/o di prezzi indicati sul web.

E’ ad esempio il confronto delle offerte alberghiere, o di quelle dei biglietti d’aereo, o ancora i prezzi di appartamenti, o infine le quotazioni del mercato azionario.

Un’altra applicazione, davvero riprovevole, e[ quella di spiare i gusti degli utenti per fini pubblicitari, sino a viziarne scelte e classe di spesa.

Il problema principale e’ il rispetto delle vigenti normative in fatto di copyright delle informazioni e dei programmi contenuti in siti terzi.

Daltronde il realizzatore di un sito difficilmente concepisce le sue pagine, in modo da essere sistematicamente controllate da chiunque, evitando di strutturare il proprio data base.

il concetto e’ ben spiegato alla pagina https://it.wikipedia.org/wiki/Web_scraping.

In dettaglio, chiunque volesse eseguire lo scraping, dovrebbe conoscere il protocollo di inserimento delle informazioni di un sito terzo e ancora che questo sito terzo utilizzi sempre lo stesso protocollo e formato.

In pratica il realizzatore del sito non e’ certamente tenuto ad inserire i suoi dati sempre nello stesso formato e il probabile “raschiatore” di informazioni avrebbe serie difficolta’ a modificare giornalmente la sua attrezzatura di scraping per poter pescare le nuove informazioni del giorno.

Per questo motivo esistono API a pagamento, che forniscono un tot di visite mensili, progettate ad hoc, quasi sicuramente con un accordo commerciale dei siti da spiare.

A titolo di esempio, si riportano alcune pagine, attualmente consultabili sul web, che evidenziano il problema.

 Pagina di spiegazione dello scraping

Diffbot

rappresenta poi una sfida alla conoscenza, intendendo trattare tutte le informazioni mondiali contenute nel web.

Risulta di notevole interesse poter effettuare lo scraping lato client, il che’ deve avvenire ad esempio con istruzioni scritte in javascript, che consentirebbero a tutti gli utenti di aggiornare in automatico il campo di informazioni di maggior interesse.

Questo e’ d’altronde la direzione per istruire una intelligenza artificiale, sprovvista di apparati sensoriali, ma che possa accedere al mondo esterno unicamente da una porta seriale collegata ad internet.

Si ribadisce che qui si illustra velocemente lo stato dell’arte attuale dello scraping lato client, ossia con linguaggi lato client quale javascript.

Diversamente, lato server, ad esempio col linguaggio PHP, è estremamente semplice effettuare l’operazione, sempre che il server non si rifiuti di eseguier;a, potendo con un’unica istruzione del tipo:       file_get_contents($url);   cercare su una stringa tutto il contenuto di una pagina di un sito, come per esempio il sito    http://www.google.it

<?php
$url = ‘http://www.google.it’;

$get = file_get_contents($url);

echo $get;
?>

Il problema si riduce allora nell’analizzare con intelligenza la stringa $get, che puo’ essere riversata lato client ed analizzata con le tecniche tipiche di javascript. come ad esempio con l’istruzione .getElementsByTagName(NomedelTag) che crea una lista di tag, (con tutte le precauzioni descritte alla data corrente in

https://developer.mozilla.org/it/docs/Web/API/Element/getElementsByTagName  )

 

Un bell’esempio di accesso “cross-domain” e’ riportato in questa pagina:

http://www.trenografico.altervista.org/

In generale allora, pur possedendo tutte le informazioni della pagina del sito, non se ne conosce il format, e sara’ cura del programmatore doversi destreggiare filtrando la stringa con criteri sicuramente primari, quali l’elenco dei tag di HTML (<meta> , <script> , <div>,  <span>, <a> , o altre parole chiave.).

Perche’ allora non trattare l’argomento con linguaggi tipici lato server?

La risposta e’ ovvia: non tutti possiedono un server o desiderano utilizzarlo.

Chi non intende utilizzare un proprio sito collegato ad un server, puo’ infatti avere l’esigenza di aggiornare il proprio data-base privatamente e allora puo’ farlo unicamente con le tecnologie lato client, del tip Ajax javascript.

In questa pagina ci si sofferma sull’approccio lato client mediante javascript.

Vengono quindi riportati frammenti di istruzioni in js, adatte allo scraping di informazioni:

https://apify.com/vqube/Ffuzs-api-google-com

Perché il mondo ha bisogno di una libreria di scraping web universale per JavaScript:

Questa esigenza e’ ben spiegata in questa pagina:

https://hackernoon.com/why-the-world-needs-a-universal-web-scraping-library-for-javascript-21c6b3390e02

in cui si illustra l’azione della libreria  Apify SDK     che presuppone la presenza di Node.js 8 o versioni successive installato sul proprio computer.

Nella pagina segnalata viene illustrato un esempio di utilizzo di script che esegue una scansione approfondita ricorsiva di https://www.iana.org utilizzando Puppeteer. Il numero di processi e schede di Puppeteer viene controllato automaticamente in base alla CPU e alla memoria disponibili nel sistema.

L’indirizzo web https://www.iana.org/  si riferisce al sito ufficiale della Internet Assigned Numbers Authority (IANA), che gestisce tutti gli indirizzi del web.

dal sito https://www.stefanosalustri.com/blog/5-strumenti-gratuiti-per-fare-scraping/  vengono tratte  informazioni interessanti

ebscraper.io

Sito web: http://webscraper.io/

Web Scraper è un’estensione di Google Chrome di recente reapizzazione, che si integra con la Console per Sviluppatori. Una volta lanciata, l’estensione permette di creare una sitemap del sito che si vuole “scrapare” selezionando i vari elementi e fornendo un’anteprima del risultato.

Google Spreadsheets è il tool di Google dedicato ai fogli di calcolo (la versione Googliana di Excel); lo strumento non nasce come sistema di scraping ma grazie alla funzione IMPORTXML permette l’importazione di vari tipi di dati strutturati, tra cui XML, HTML, CSV, TSV e feed XML RSS e ATOM.

Nel file spreadsheet va inserito l’url della pagina che si vuole analizzare e le query xpath che vanno ad identificare gli elementi da scansionare.

Una volta eseguita la funzione importa nel file Google i dati della pagina che stiamo scansionando.>>

L’utente puo’ accedere a questa pagina per vedere tracciati tutti i suoi fogli excel:

https://spreadsheets.google.com/

Si può ricorrere anche a:  https://docs.google.com/spreadsheets/u/0/

per creare e condividere on-line fogli excel

 

Si segnala ancora la presenza di  html-agility-pack studiando gli esempi proposi nella pagina:

https://html-agility-pack.net/online-examples

Per concludere lo stato dell’arte dell’argomento, è importante tener presente quanto stabilito dalla Corte di Giustizia  Europea, con Sentenza del 15 gennaio 2015, relativamente alla controversia sorta tra la compagnia aerea Ryanair Ltd e la società  PR Aviation BV, in fatto di violazione dei diritti di Autore, per aver quest’ultima utilizzato lo scraping sul data-base della prima, per ottenere un profitto dal viaggiatore.

La Corte si è dunque ha reso una pronuncia relativa all’interpretazione della Direttiva 96/9/CE sulla tutela giuridica delle banche dati in un caso concernente il cd. screen scraping di siti web.

Si reinvia all’articolo   http://www.portolano.it/pcc_newsletters/la-corte-di-giustizia-si-pronuncia-sullo-screen-scraping-di-banche-dati-online/ per una piu’ diffusa spiegazione.

Infine, in questo sito, si riportano diversi programmi in commercio:

https://www.capterra.com/data-extraction-software/

Seguono alcune pagine interessanti con alcuni esempi significativi:

http://simplehtmldom.sourceforge.net/

https://www.excogitoweb.it/web-scraping-tecniche-di-scraping-in-chiave-seo/

https://medium.freecodecamp.org/how-to-scrape-websites-with-python-and-beautifulsoup-5946935d93fe

https://www.mattepuffo.com/blog/articolo/2159-trovare-il-titolo-di-una-pagina-web-con-php.html

 

Tra l’altro si segnala   https://www.bloomberg.com/quote/BA:US  che indica le quotazioni di borsa

 

 

 

 

 

 

14. Marzo 2019 by renatocappellani
Categories: intelligenza artificiale, Internet, Javascript | Commenti disabilitati su Client-side web scraping with JavaScript

28 gennaio: I Santi del Calendario : TOMMASO D’AQUINO

Scopo di queste riflessioni e’ solo quello di coinvolgere il maggior numero di
lettori, nell’unico intento di prestare attenzione alla Storia, mal studiata alla
scuola, ma unica maestra di vita.
Certo, dicono che la Storia sia scritta dai vincitori, ed e’ vero, ma esistono
Storie sicuramente scritte ne’ dai vincitori, ne’ dai vinti, anzi, probabilmente
dai vinti: sicuro tra queste e’ la Storia dei Santi e dei Martiri.
E il calendario oggi resta l’ultimo retaggio che quotidianamente di suggerisce
di interessarci alla Storia.
Oggi 28 gennaio é dunque la ricorrenza di S. Tommaso d’Aquino.

Mi si rievoca in mente l’immagine che ce ne diede al liceo classico il nostro
docente di storia della filosofia:
Tommaso, dotato di grande mole fisica, si fece costruire un tavolo con un intaglio
speciale, onde poter accomodare la sua grande pancia.
A distanza di svariati anni, mi rendo conto che le materie letterarie dovrebbero
essere studiate e insegnate da professori di fisica o di matematica, in quanto
solo nella consapevolezza degli odierni strumenti mentali, e’ veramente possibile
osservare il lungo travaglio subito dai grandi pensatori del passato, nel cercare
di rispondere alle domande della filosofia e della fisica.
Il prof. Oddifredi ne e’ un esempio calzante.
In parte vale anche il viceversa: a volte i matematici e fisici contemporanei
sottovalutano o ignorano la valenza della lettura delle opere originali dei grandi
pensatori del passato come Aristotele, Platone, Eraclito e per l’appunto S. Tommaso
d’Aquino e a seguire, i matematici e fisici degli ultimi secoli.
In breve, solo a distanza di tempo ci si accorge di quanto utili possano essere
stati gli studi classici.

Per l’uomo di oggi é molto difficile sintonizzare le proprie categorie mentali con
quelle dei suoi antenati di 800 anni fa, e l’unica maniera possibile é allora quella
di rintracciare quanto in comune oggi abbiamo col modo di pensare di ieri.

Il quadrante occidentale dei pensatori del passato é caratterizzato dall’influenza
del potere del cattolicesimo ed i Santi ne furono il massimo esponente.
Rintracciare la storia di un Santo immerge il ricercatore immediatamente nella Storia
di quella data.

S. Tommaso d’Aquino rappresenta in modo assoluto un punto nodale del pensiero
filosofico, che può benissimo fissare una cerniera tra il medio evo e i tempi
moderni rinascimentali.
Nato nel 1225 nel castello di famiglia del padre, il conte Ladolfo, a Roccasecca,
contea d’Aquino, il futuro dottore della Chiesa, o doctor angelicus, nel 1239
frequentò a Napoli lo studium generale (oggi università) fondato il 5 giugno 1224
dall’imperatore Federico II di Svevia con una lettera inviata da Siracusa, che
rappresenta la piu’ antica università laica statale del mondo.
Lì Tommaso poi insegnerà Teologia presso il convento di S. Domenico Maggiore (fondato
dal un nostro conterraneo Tommaso Agni da Lentini nel 1231) per un triennio a
partire dal 1271.
Divenuto frate predicatore dominicano, dopo furibonde traversie coi familiari che
ne contrastavano l’ordinazione, fu inviato a Parigi nel 1245 a completare
i suoi studi di teologia per un triennio presso il convento dei Dominicani e poi
a Colonia, dove Alberto di Bollstädt (Alberto Magno) insegnava e meritandosi il
titolo di Bue muto di Sicilia, per la sua enorme mole fisica, accompagnata dalla
sua grande umiltà.
Successivamente si dedicò al ruolo di predicatore tra gli universitari ed il popolo,
distinguendosi per doti di simpatia e di chiarezza.
La mole dei suoi studi è praticamente infinita, il cui compendio sta nella Summa Theologiae.
Si contraddistinse fondamentalmente per aver introdotto in un’epoca scientificamente
buia, l’arte del confutare, oltra a quello della lettura e dell’insegnamento.
Dobbiamo allora renderci conto che la sua epoca era contraddistinta dall’assenza
di ogni concezione scientifica dell’universo, delle sue leggi, e pur anche di alcune
categorie mentali, solo successivamente proposte da Kant, e oggi di pubblica portata, quali
quelle di energia, di spazio-tempo, di campo, mirabilmente definite dal Einstein.
In poche parole, la fisica era incarnata alla filosofia e la fisica teorica alla
teologia, per non parlare della medicina, spesso incarnata alla magia.
L’epoca di Tommaso, fu caratterizzata da enormi cambiamenti, con nuove ondate di
sviluppo sociale, filosofico (la novità filosofica del razionalismo naturalista)
ed artistico, che vide la nascita dello stile gotico e delle sue incredibili strutture.
La nuova ondata di benessere mise in condizione di rievocare gli antichi personaggi
rimasti nell’ombra, grazie alle risorse della cultura araba, riproponendo ad
esempio Aristotele e l’uso della ragione e delle leggi della logica.
E all’uso della Ragione aristotelica che Tommaso fa riferimento.
Questo è un punto fondamentale, in quanto si parte dal fissare una metodologia
che rappresenta l’archetipo di quella scientifica: il razionalismo naturalista,
dottrina che introdusse le leggi naturali per spiegare la realtà, considerata
dapprima come prodotto dello Spirito e del Trascendente.
Col ché ci si riconduceva direttamente ad accezioni mentali tipiche dell’antica
filosofia greca dei sec. VII e VI a.C., tra cui il grande Democrito, che arrivò
a definire gli atomi come enti meccanici , non sottoposti ad alcun principio
spirituale, ma unicamente a leggi fisiche soggette al nesso di causalità.
Riemerse il riso di Democrito versus il pianto di Eraclito, codificatore del
secondo principio della termodinamica, dell’aumento dell’entalpia: “panta rei”
Platone e poi Aristotele riposero il problema tra il mondo spirituale e quello
materiale, il primo con i suoi Principi primi, e il secondo con la sua Entelechia
e con particolari leggi interiori, differenti da quelle fisiche esterne,
atte quindi a determinare la Sostanza.
Recentemente si deve al Gilbson l’interpretazione tomistica dell’Essere, vera
base della costituzione della Metafisica: Dio come “Esse ipsum subsistens”,
in rotta di collisione con Aristotele che afferma nella sua metafisica :
«Non c’è nulla la cui essenza sia l’esistenza, perché non c’è un genere di cose
che siano le cose che sono».
Queste disquisizioni impegnarono le migliori menti del passato, per comprendere
la Realta’, sia quella fisica che quella spirituale.
L’unico binario conduttore furono le regole della logica che, in presenza di ovvi
postulati ricavati dall’esperimentazione sensoriale, condussero al razionalismo e
al naturalismo.
Solo quando l’umanita’ si concentro’ nell’analisi delle leggi naturali attraverso
il metodo sperimentale, molte categorie mentali ritenute inviolabili furono a poco
a poco sostituite con altre, che oggi riterremo ovvie, ma che in fin dei conti
sono solo costruzioni mentali che un probabile osservatore del prossimo millennio
giudicherà con un sorriso arcaiche e ingombranti.
Vale per tutte la riflessione che l’ingegnere di oggi e’ convinto di ricondurre
tutto alla geometria euclidea, parlo delle forze che vengono schematizzate su una
struttura, o le pressioni.
La nuova fisica invece preferisce ricondurre queste grandezze ad una dimensione
duale e non geometrica e con cio’ spariscono le forze come vettori , che subentrano
come gradienti di campi di gravitazione, o di deformazione.
Resta inteso che le leggi della logica continuano a valere, con la Ragione
asservita al metodo sperimentale, mentre al tempo di Tommaso essa era considerata come
emanazione dell’Essere, entità  metafisica.
Dispiace allora che in parecchie attività del pensiero e delle azioni attuali,
in svariegati campi applicativi, si rinunci all’utilizzo delle categorie che la
scienza moderna mette a disposizione di tutti, ricorrendo ancora in modo rischioso
alle sole categorie tomistiche, sicuro utili nell’ambito della filosofia o della
teologia, ma non del tutto in quelle del Diritto e delle Scienze Naturali.
Interessante allora e’ osservare la sorte dell’Essere che presupponeva entità
assolute, non corruttibili, se pur materiali.
L’Essere tommasiano subi’ le notorie distorsioni ad opera di Hegel e tutte le
conseguenze ideologiche e politiche.
Oggi con l’avvento del pensiero heinsteiniano, la scissione definitiva tra materia
e psiche puo’ sicuramente collocare la categoria filosofica dell’Essere in quella
di Campo, entità fisica sede della propagazione delle onde elettromagnetiche e
degli effetti gravitazionali, senza la presenza dell’etere cosmico.
Quindi oggi il Campo sicuramente assume l’unica valenza metafisica, in quanto
dietro al campo nulla e’ fisicamente concepibile.
Il campo e’ sede della materia e dell’energia.
Interessante allora sarebbe coinvolgere nelle nuovi concezioni della Realtà
formidabili pensatori come Tommaso e come Giordano Bruno.

01. Febbraio 2019 by renatocappellani
Categories: filosofia | Commenti disabilitati su 28 gennaio: I Santi del Calendario : TOMMASO D’AQUINO

E’ venuto a mancare il prof. Enzo Boschi.

E’ venuto a mancare il prof. Enzo Boschi.

Geofisico. Accademia dei Lincei, Academia Europaea, Royal Astronomical Society, European Academy of Science and Arts, Cavaliere di Gran Croce. Geomante. Aretino , così si definiva nel suo profilo su Twitter.

Ci lascia una persona seria, che della sismica faceva materia di studio serio e non quattrini.

Memorabili sono le sue pubblicazioni, tra le quali quella relativa al terremoto di S. Lucia del 13 dicembre 1990.

Facile allora, per gli addetti ai lavori, saggiare la grande differenza tra i suoi lavori e quelli dei lestofanti che della microzonizzazione sismica e non, ne han fatto quattrini.

Ebbe il merito di confinare la sismica nei giusti confini della geosismica, materia spesso, a torto e incautamente trattata da geologi, geotecnici, perditempo e parolai..

Fu ingiustamente sottoposto a processo, prima del terremoto dell’Aquila per aver affermato che il periodo di ritorno di un terremoto non può calcolarsi in termini numerici. Ma la cassazione lo assolse del tutto.

Come ebbi a dichiarare nel convegno tenuto allo Sheraton il 12 maggio dell’anno scorso, non ha senso parlare di periodo di ritorno, ma di grosso rischio, segnalando che tale rischio deriva dalla consapevolezza che ogni 100 anni circa la zolla continentale africana, spingendo su quella europea, ha prodotto fortissimi terremoti.

Marocco, Algeria, Portogallo, Italia, Grecia, Turchia ne sono infatti colpite a caso ogni 100 anni.

I suoi blog su Twitter erano forieri di amara tristezza, nascosta da profondo senso dell’humor.

Penso che persone come lui, non facilmente le incontreremo.

22. Dicembre 2018 by renatocappellani
Categories: fisica, Sismica | Commenti disabilitati su E’ venuto a mancare il prof. Enzo Boschi.

Nuova Search Console di Google

Da qualche mese Google ha migliorato l’indicizzazione delle pagine web dei siti.

In breve, basta introdurre nell’home page questa istruzione meta:

<meta name=”google-site-verification” content=”chiave del sito” />

Google poi mette a disposizione la pagina seguente:    https://www.google.com/webmasters/tools/

da cui e’ possibile accedere alla nuova Search Console, attivabile se si possiede un sito, dalla pagina:       https://www.google.com/webmasters/tools/

 

14. Dicembre 2018 by renatocappellani
Categories: Internet | Tags: | Commenti disabilitati su Nuova Search Console di Google

Gli stralli precompressi del ponte Morandi di Genova

Il 14 agosto 2018 il crollo di una parte del ponte Morandi di Genova, oltre che produrre morte e distruzione, ha prodotto sconcerto nei riguardi delle tecniche di manutenzione, mal concepite e mal eseguite.<BR>

Questa situazione ha naturalmente investito anche le tecniche progettuali impiegate dal Prof. Ing. Riccardo Morandi.<BR>

In quest’articolo ci si dedicherà ad illustrare il fulcro delle innovazioni introdotte dal grande pioniere del C.A.P., quanto meno a far data della conclusione dei lavori , anno 1967, con tecnologie e materiali allora disponibili, rispetto a flussi e carichi viari dell’epoca.

Apri una pagina per navigare sul ponte prima del crollo

Innanzitutto è doveroso riproporre quanto personalmente pubblicato dall’Ing. Morandi riguardo allo schema statico del suo ponte strallato, con un articolo apparso al n.12 del 1967 della rivista “Industria Italiana del Cemento”, che qui viene riprodotto:

anno-1967

 

A seguire, un filmato in cui personalmente ne illustra il funzionamento:

 

 

 

 

La prerogativa strutturale impiegata dall’Ing. Riccardo Morandi, consisteva nell’introduzione della precompressione negli stralli in c.a. atti a rivestire i tiranti d’acciaio in trefoli ad alta resistenza.

In questo modo si è realizzato un meccanismo di limitazione delle oscillazioni assiali nei tiranti prodotte dai carichi mobili, che vengono trasmesse alla sede stradale.

 

 

In pratica trattasi di sistema ammortizzatore elastico e non dissipativo, (non considerando ovviamente le inevitabili dissipazioni energetiche che si producono durante le deformazioni dei materiali), che limita le oscillazioni dilatazioni assiali del tirante: questo dapprima precomprime lo strallo in c.a., che risulta quindi precompresso a ponte scarico.

A ponte carico, lo strallo si decomprime senza andare in trazione e, essendo solidale con tirante, obbliga lo stesso a seguire le dilatazione del cemento armato. Da quanto viene in questi giorni pubblicato, le analisi dei periti condurrebbero a dire che lo strallo in c.a. non si sia frantumato, ma staccato dalla sezione di testa collegata alla pila, mentre sarebbe andato in crisi il tirante d’acciaio, per effetto della corrosione.

Per quanto spiegato, in assenza di deterioramento dei materiali, la rottura del c.a. avrebbe prodotto un brusco allungamento del tirante, ma questo avrebbe resistito comunque al carico massimo di progetto.

Questa congettura spiega quanto dichiarato da una donna testimone oculare del disastro che osservo’ “i tiranti d’acciaio sfiondare sulla sede stradale e successivamente gli stralli in c.a. piegarsi e spezzarsi”. Altri testimoni hanno dichiarato che le oscillazioni della sede stradale al passaggio dei mezzi pesanti era molto vistoso, segno di una sicura decompressione degli stralli.

Nelle pagine che seguono si riporta il calcolo che dovrebbe aver fatto l’ing. Morandi

 

STRALLO

 

08. Novembre 2018 by renatocappellani
Categories: INGEGNERIA | Commenti disabilitati su Gli stralli precompressi del ponte Morandi di Genova

Pensiero e linguaggio : la rinuncia alla verità.

Non fa male riproporre questo grafico

Il problema della difesa della lingua può ed è spesso frainteseo.
La lingua è infatti innanzitutto un veicolo di pensieri.
Basterebbe soffermarsi su questa definizione per intendere sino in fondo quali e quanti siano i problemi inerenti ad essa.
Parlare di lingua è quindi la stessa cosa che parlare di pensiero.

La distinzione fondamentale tra pensiero e lingua (includendovi i vari linguaggi..) è che il primo è concepito, realizzato e coltivato all’interno della mente di un individuo, mentre l’altra, nel corso del tempo, ha subìto una codifica ufficiale, potendosi avvalere di regole convenzionali uguali per tutti, quali grammatica, sintassi e modi di dire variabili nel tempo (la lingua viva), ovvero si avvale di una “metrica ufficiale”.
Ne deriva che la lingua può sicuramente condizionare il pensiero sin nella sua formazione e nella sua continua evoluzione.

Retorico apparerebbe quindi l’interrogativo sul “> nasce prima la lingua o il pensiero? “
Immerse entrambe le due cose nel processo storico, esse seguono di fatto percorsi differenti.
L’interrogativo pertanto non è affatto banale.
Le generazioni attuali infatti, subiscono sin dall’infanzia, il condizionamento dovuto alla trasmissione dell’informazione, continua e profonda, attraverso modi e termini a tutti ormai noi, inclusi quelli subliminali.
Un tempo i cicli naturali e le relative attitudini legate al lavoro campestre o artigianale contribuivano a coniare nuove parole, concetti e processi, arricchendo la lingua di nuove convenzioni, rendendola viva, come strumento di lavoro e di scambio immediato di informazioni.
L’informazione, un tempo unicamente verbale e scritta, oggi viene prodotta anche per immagini.
Dunque il pensiero, dote intrinseca della mente umana, certamente ha una genesi anatomica, ma subisce costantemente il flusso dell’informazione, che si polarizza su temi di primaria importanza e a seguire su argomenti di minor grado di rilevanza.
Il veicolo dell’informazione è di fatto il linguaggio, visivo e parlato, o scritto.
Si pongono pertanto un paio di problemi fondamentali:
– l’informazione veicolata è fedele alla verità dei fatti?
– e ancora: i fatti sono davvero osservabili con strumentazioni fisiche e mentali affidabili?

Certamente è importante sottolineare la natura delle informazioni, in quanto in base ad essa è possibile privilegiare i più appropriati strumenti di osservazione e poi di valutazione.
Se un tempo la natura delle informazioni derivava da processi naturali o da gesta individuali, oggi essa si riferisce a contenuti il più delle volte “virtuali”, riferiti cioè a oggetti, situazioni artefatte e processi incomprensibili, che poco o nulla hanno davvero di naturale, ma che appartengono a sfere alimentate di fatto da intelligenze acefale, ossia a macchine automatiche, che condizionano il comportamento dei loro abitanti.
Facile per esempio farsene un’idea esaminando la sfera della finanza, o quella delle distribuzioni alimentari o delle armi, o per finire quella del potere politico.
Dentro quelle sfere tutti gli individui sono polarizzati a pensare, agire e veicolare informazioni unicamente per il profitto dell’universo racchiuso in quella sfera.
L’unico sistema di riferimento privilegiato è costituito dalle regole della logica matematica e dell’etica naturale e, solamente riferendosi ad esso, è possibile osservare il graduale e continuo degrado del pensiero, dell’informazione e della manipolazione delle persone.
Un’informazione corrotta produce la corruzione del linguaggio e quindi del pensiero stesso, che resta asservito agli obbiettivi di questi gruppi di potere, siano essi finanziari, politici, o industriali.
Un individuo, pur avvalendosi di pensieri corrotti, può attivare processi di correzione mentale se la lingua che utilizza resta aliena da corruzione.
Esistono degli indizi sottili ma chiarissimi per saggiare questo processo sottile di corruzione e ad esserne immuni sono solo i poeti e gli scrittori, i quali producono le loro opere letterarie atte ad esprimere sintesi di pensiero.
Un classico indizio che indico a tutti è la sovrabbondanza di avverbi e la quasi scomparsa di aggettivi superlativi.
Sintomatico è questa tendenza, a comprova di quanto l’individuo temi di rendere fluido il suo parlare, infrapponendo inutili avverbi, quali valvole limitatrici di pressione e di portata, e pochissimo sia nel contempo incline ad esporsi apertamente con l’utilizzo di aggettivi!
La corruzione dell’informazione e la conseguente corruzione del linguaggio e del pensiero in definitiva rende inutile la ricerca della verità, rendendo tutto verosimile.
Se non fosse che una boutade davvero irriverente, direi che l’informazione ha acquisito aspetti quantistici!
Dinanzi a fatti e misfatti incontestabilmente veri e provati, la gente chiude gli occhi e il naso, accettando soluzioni false e dannose che facilmente veicolano nella loro mente pel tramite di appositi linguaggi truccati, atti ad alimentare veri e propri miti intoccabili, come nell’alta finanza, nei programmi elettorali e nelle attitudini artistiche della critica .
Gli algoritimi da alimentare e sostenere sono quindi solo due:
emulazione ed omologazione.
Riemerge la funesta figura del mito del gregario e la corsa all’omologazione nella scelta delle informazioni, dei gusti, e delle attitudini professionali, tutto a discapito dell’indipendenza di pensiero e di azione.
Fondamentale è quindi curare e difendere le istituzioni e gli individui che si prodighino alla salvaguardia della lingua ed ai suoi risvolti, ivi incluso quella scientifica, spesso giudicata a torto immune da corruzione.

11. Marzo 2018 by renatocappellani
Categories: Letteratura | Commenti disabilitati su Pensiero e linguaggio : la rinuncia alla verità.

17-febbraio giornata della memoria dei cattolici

Nei grandi giardini lungo la Vistola che passa per Varsavia, un parco dedicato a Niccolò Copernico.

È caratterizzato da un’atmosfera la cui composizione stechiometrica è totalmente differente dalle nostre: si respira solo cultura, cultura senza proclami, senza celebrazioni, senza protagonismi.

Questa è la vera e unica differenza tra noi e loro.

Due dischi parabolici di pietra, posti a circa 50 metri, interessano tutti i bambini e gli adulti, che incominciano a vivere un esperimento fisico, il citofono senza fili, senza formule, senza lezioni e senza storia.

Si è immersi nella vera atmosfera scientifica: la coscienza di essere immersi in un esperimento fisico.

Questa coscienza ispira l’amore per la scienza e le sue leggi naturali, non le prediche scolastiche.

Oltre 4 secoli fa, un dominicano nativo di Nola, di cui provvisoriamente è utile non fare il nome, per dissociarlo dalla falsa memoria che se ne ha nell’inconscio collettivo, che stoltamente lo definisce filosofo, aveva lo stesso atteggiamento nei riguardi della fisica che ha avuto Copernico, nato 75 anni prima di lui.

Copernico, già orfano, sotto le cure dello zio vescovo, divenne canonico Agostiniano, studiò astronomia nella grande università di Cracovia.

Successivamente venne in Italia a studiare diritto a Ferrara, ma nell’intento di avvicinarsi al famoso astronomo Novara, riuscì ad entrare nelle sue grazie e fu da questi indirizzato nell’approfondimento dell’astronomia, giungendo poi sino a tenere lezioni scientifiche nella stessa Roma.

Tornato in Polonia produsse il famoso “De revolutionibus orbium coelestium”, che destò l’interesse di tutte le migliori menti europee, incluse quelle cardinalizie romane.

Si salvò dalle persecuzioni della S. Inquisizione grazie alla sagacia di veri amici, che prospettarono i suoi studi come un semplice esercizio matematico di geometria, applicato al moto dei pianeti, e non ad una posizione filosofica antitolemaica.

Tre anni dopo la sua morte, nacque a Nola il nostro frate dominicano: Filippo Bruno, poi detto Giordano.

Non ritengo opportuno riassumere la vita e le opere né di Giordano Bruno, né del Copernico, ma nel desiderio di ricordare questo scienziato, mi preme evidenziare una naturale congettura: egli sicuro fu un precursore di Einstein, ed entrambi sono annoverabili come veri filosofi moderni.

Se Leonardo e poi Galilei sono a buon ragione ritenuti scienziati e non filosofi, Giordano Bruno e Einstein sono prima di tutti veri filosofi, ma di una filosofia differente: quella scientifica.

Entrambi si son distinti per la loro forza di pensiero, sintetizzabile nel loro esercizio della sperimentazione mentale.

Entrambi, senza laboratori strumentali, compirono esperimenti mentali, mandando in frantumi, il primo la geometria mentale aristotelica e tolemaica, il secondo quella newtoniana.

L’effetto dirompente di questi esperimenti mentali fu, ed è ancora micidiale: ruppero l’architettura mentale del tempo, penetrando a spezzare qualunque sicurezza interiore, entrando nella “carne viva” dell’anima e minando le fondamenta delle basi della Romana Chiesa il primo, mentra il secondo, distruggendo completamente le fondamenta sulla roccia della Fisica classica.

Oggi possiamo sorridere, ma l’effetto fu al tempo maggiore di qualsiasi bestemmia o di profanazione di luoghi sacri, cosa che in chiave moderna è possibile osservare negli oppositori antirelativisti, a iniziare da Quirino Majorana, grande fisico italiano.

Giordano Bruno indagò con i suoi esperimenti mentali il concetto di universo infinito, eliminandone un punto privilegiato di riferimento, ritenuto prima da Aristotele e poi dalla S. Romana Chiesa, il centro della Terra.

Questa operazione mentale è esattamente il preludio della relatività einsteniana: l’eliminazione di sistemi di riferimento privilegiati.

Le conseguenze filosofiche e fisiche furono e lo sono ancora incredibili, tanto da essere state osteggiate anche oggi dall’ex Papa Ratzinger, oppositore del relativismo.

Il fatto è che gli esperimenti mentali dei due grandi scienziati vanno prima letti bene, poi compresi ed infine digeriti.

La relatività ristretta non ha nulla a che vedere col relativismo, avendo eliminato sistemi di riferimento privilegiati, e di contraltare scoperto meccanismi geometrici che individuano le vere grandezze invarianti, che vanno osservate dalla mente in una dimensione superiore.

La serie degli infiniti di Giordano Bruno e il cronotopo di Albert Einstein sono due concetti invariantivi e non relativi!

Oggi, tutti i cattolici, dovremmo iniziare davvero la penitenza del digiuno totale, per ricordare come uno scienziato italiano venne bruciato vivo da cattolici, seguaci di Cristo, emblema della pace, dell’amore totale e oppositore di ogni sacrificio umano e animale.

Nelle chiese e nella Cattedrale sarebbe davvero un grande gesto di umiltà se, a partire dagli alti prelati, per finire con l’ultimo parroco, si facesse un mea culpa sincero e totale.

A volte è più facile comprendere le cose andando direttamente alla fonte.
Anzi, direi sempre.
Chi infatti si dedica a spiegare e a diffondere le teorie o il pensiero di un artista, o un musicista, o uno scienziato, altro non può e sa fare che diffondere il proprio pensiero e le proprie interpretazioni.
Sorge allora e proprio per questo motivo la matematica, linguaggio universale che consente di parlare la stessa lingua.
Nel caso in esame, consiglierei di leggere “la cena delle ceneri”, ed.
A pag. 120 in poi sono magistralmente descritti i 4 moti della terra: rotazione diurna, rivoluzione annuale, la precessione degli equinozi, inversione dei poli magnetici e geografici, moto del sole rispetto alle costellazioni!
A pag. 121 viene descritta la durata dell’anno solare rispetto all’Almagesto di Tolomeo, confrontandola con quella di Alfonso il saggio, re di Castiglia, che redasse le Alfonsine dopo aver speso 40’000 ducati, avendo commissionato un poderoso studio agli scienziati arabi ed ebrei , infine con quella di Copernico, di cui possedeva copia del suo trattato “De revolutionibus orbium coelestium”, che trova a Roma alla Biblioteca Casanatense, che prende il nome dal cardinal Casanate, il capo del Tribunale dell’Inquisizione che nell’anno 1600 condannò Giordano Bruno al rogo.
Ma ancora più impressionante è la demolizione delle stelle fisse e l’ipotesi di mondi paralleli.
Insomma, alla fine quello che resta di sicuro è la nostra totale ignoranza e ingenuità nei riguardi dello stato dell’arte dei dotti rinascimentali, ben consapevoli di molte realtà scentifiche, cardinali compresi.
E’ quello che succede per esempio oggi nei regimi dittatoriali in cui tutti sanno come stanno le cose, ma proibito è esagerare, perchè i reggenti limitano la cultura per tema di perdere potere e credibilità.
Questo succedava con l’Inquisizione, sicuramente consapevole del fatto che fosse la Terra a girare attorno al Sole e non viceversa.
Sotto Clemente VIII il cardinale Roberto Bellarmino, oggi dichiarato santo, si prodigò a convincere Bruno ad abiurare dalle sue 8 tesi eretiche, ma Bruno non si arrese di fronte alle ultime due e preferì la morte.
Jorge Mario Bergoglio fu nominato cardinale da papa Giovanni Paolo II con il titolo di San Roberto Bellarmino.
Interessante allora sarà le intenzioni dell’attuale papa circa le nuove concezioni fisiche dell’universo e le conseguenti teleologiche e teologiche alla luce delle teorie dei novelli Giordano Bruno.
Interviene l’ing. Giorgio Coniglione da Montreal con questo commento:
L’articolo provocatorio dell’ingegnere Renato Cappellani, merita una opportuna riflessione e l’apprezzamento di chi, come me, ne condivide il contenuto e l’invito a fare ammenda, di alcuni tragici errori della storia, “per non dimenticare”.
Per quanto mi riguarda, non vedo niente di grave nelle diversità tra popoli e nei luoghi, men che meno nelle differenze tra popolazione Polacca e Italiana, figurarsi poi tra i parchi di Varsavia e le ville di Catania.
Pertanto, senza mancare di riguardo ad alcuno, accetto l’ineluttabilità del “ciascuno ha il suo”.
Nella fattispecie, “Il mio” ovvero “il nostro” è Catania e ammetto che l’atmosfera di questa città non è proprio quella di Varsavia e che le occasioni che ispirano l’amore per la scienza sembrano alquanto sedate.
Con questo non voglio disilludere l’amico ingegnere Cappellani anzi credo che la sua provocazione non cadrà nel vuoto e nutro una certa fiducia nel fatto che la sua dotta riflessione, al riguardo di uno dei più gravi peccati dell’umanità, sull’indottrinamento delle masse, scuota qualche coscienza.
Richiamare, quindi, alla memoria: Copernico, Giordano Bruno, Einstein, per essere stati artefici e colpevoli d’aver sconvolto gli edifici intellettuali del loro tempo, attraverso le proprie sperimentazioni mentali, serve bene a meditare sulle colpe ben più gravi di chi ha inteso ed intende salvaguardare il bene collettivo attraverso il supino e acritico apprendimento di ogni informazione ed ancor più delle scienze.
A questo punto però, la mia posizione diverge da quella del mio amico in quanto la penitenza che egli richiede ai cattolici la vorrei estesa a tutti coloro i quali fanno uso scriteriato ed opportunistico di qualsiasi dottrina.
Giorgio Coniglione
 Doverosa la mia risposta :
Solo ad uno sprovveduto sfuggirebbe una rara e difficile componente dialettica utilizzata nella tortuosa ma fiorita strada intrapresa dall’ing. Giorgio Coniglione nel controbattere alla mia riflessione: per gli addetti ai lavori, trattasi dell’arte del “discettare”., poco nota a queste latitudini.
Quest’arte segna uno spartiacque da chi discute per polemizzare, per prevaricare, per mettersi in mostra, per dire e non dire nulla, per fare il copia incolla, da chi invece si abbassa ad assaggiare la mela, metà marcia e metà sana, del suo interlocutore, enon si scaglia sulla metà marcia, ma con spirito liberale e costruttivo, pur con sottile ma non tossica ironia, aggiunge tra le righe qualcosa di essenziale alla primitiva riflessione, senza porsi in contraddizione.
Non deve sfuggire allora la sua capacità di contrapporsi in frontale apparenza, sol per prendere la rincorsa e spingere il carro, tutti nella medesima direzione: il carro della saggezza e della verità scientifica.
Naturalmente senza la dovuta apparecchiatura messa a disposizione da questa testata, la cosa resta all’intorno di 2 o 3 mattonelle, del resto insozzate, dei marciapiedi di catania, sì perchè altrove sui marciapiedi ci si potrebbe mangiare, mentre qui solo vomitare.
Dettaglio:
E’ già tanto che in non sprovveduti si possano contare sul palmo di una sola mano, servendo le altre 15 dita a fare la conta per dozzine di altre numerose stirpi.
Non resta che questa triste conclusione, con la speranza che qualche attuale Massone trovi il tempo di ricordare il grande Giordano Bruno, un tempo tanto venerato:

Giordano Bruno massone?

Davvero desolante che nessun massone qui si sia esposto per ricordare, come i veri Massoni di un tempo, l’immane figura di Giordano Bruno.
Questa è la misura.
Einstein e i suoi seguaci avrebbero detto: il tensore metrico della cultura dei massoni locali: un tensore simmetrico, perfettamente diagonale.
In termini pedestri: la misura odierna qui è zero, anzi inesistente.
Bruno fu il primo grande ateo scientifico, con tendenze ermetiche, ma non tanto ideologiche, quanto deduttive.
Ebbe e proclamò l’intuizione dell’eterno esercizio della materia-energia, in continua e irreversibile trasformazione.
Eqli fu il vero antiCristo, non nel senso umano o etico, ma nell’unico senso che gli stava a cuore: la logica.
Per lui era impossibile che l’Infinito si fosse introdotto nel finito e per questo motivo rifiutò la Trinità divina.
Nemmeno si profuse a darvi una interpretazione tensoriale:
vedere Dio come un Tensore, osservabile in tre componenti, ognuna di loro equivalenti, ma dedicate al mondo in modi differenti, pur sincroni.
La sua logica matematica pura era tale da aver scardinato qualsiasi incrongruenza logica.
Preferì egli morire bene, senza pregare il Padre e per questo dileggiò il Cristo.
Cari Massoni, se esistete, rispondete.
A Giordano Bruno dovete moltissimo, direi tutto.
Se al suo nome si inchinarono i grandi, del calibro di Keplero, e non Galilei, vorrà dire ben qualcosa.
Tra le stirpi dei nostri attuali politici, l’unico che parzialmente gli si può accostare è Giacinto Pannella.    Renato Cappellani

28. Febbraio 2018 by renatocappellani
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